Iniziativa: "Cosmetici e sperimentazione animale"

0. Introduzione
1. Cosa viene definito prodotto cosmetico e cosa impone la legge
2. Lo Standard internazionale "Non testato su animali" e le etichette
3. Le ditte "cruelty-free": quali sono e dove trovare i loro prodotti
4. Scarica il pieghevole pronto da stampare e distribuire! CLICCA QUI



È ufficiale: dall'11 marzo 2013, in Europa è entrato in vigore il divieto totale per i test su animali degli ingredienti realizzati per i prodotti cosmetici. Rimane comunque valido lo Standard Internazionale cruelty-free, perché vi sono alcuni casi non coperti e comunque il divieto non vale per i detersivi. Maggiori informazioni alla pagina: www.agireora.org/info/news_dett.php?id=1360



Quali sono i test di tossicità

Quando una nuova sostanza chimica deve essere messa in commercio, essa deve essere sottoposta a una serie di test detti "regolatori" (cioè obbligatori per legge) per attestare la sua sicurezza per i consumatori. Tali test, detti "test di base", sono raggruppabili in queste categorie:

1. Tossicità acuta (misura l'effetto di alte dosi della sostanza in un'unica somministrazione);
2. Mutagenesi (la capacità della sostanza sotto test di far mutare le cellule dell'organismo);
3. Tossicità ripetuta (dosi più basse per periodi di tempo più lunghi; qui sono compresi anche i test di "tossicità cronica", che, se eseguiti su animali, vengono svolti per tutta la durata della vita dell'animale);
4. Tossicità riproduttiva o teratogenicità (la capacità della sostanza di creare difetti nella prole).
 


I dati per queste categorie di "effetti della sostanza" devono essere resi disponibili per qualsiasi nuova sostanza chimica. Va notato che ognuna di queste categorie comprende vari tipi di test, non uno solo.

Per quelle sostanze chimiche che verranno poi usate come ingredienti nei prodotti cosmetici sono inoltre obbligatori altri test più specifici, che ricadono in queste categorie:

a. Irritazione della pelle;
b. Corrosione della pelle;
c. Fototossicità (interazione con la luce e conseguenti effetti tossici);
d. Fotoirritazione (interazione con la luce e conseguenti effetti irritanti);
e. Assorbimento percutaneo (azione di penetrazione nell'organismo);
f. Irritazione dell'occhio.
 


Infine, ci sono dei test che sono specifici per i farmaci, MA alcuni di questi
vanno eseguiti anche per gli ingredienti dei cosmetici
, perché un cosmetico è definito tale solo se ha un'azione locale (pelle, occhio, ecc.). Se può invece reagire con l'organismo ed essere metabolizzato, è scientificamente da considerare un farmaco, anche se poi viene venduto come cosmetico. Dipende quindi dal tipo di ingrediente: un ingrediente ad alta penetrazione entrerà in contatto con organi interni e quindi subirà anche i test per farmaci, un ingrediente a bassa penetrazione solo quelli per cosmetici. Quindi varia da caso a caso (circa nel 50% dei casi sono necessari test specifici per farmaci).

I test comuni per farmaci e cosmetici, ma non eseguiti invece per le altre sostanze chimiche, sono i test di tossicocinetica, che servono per capire come la sostanza raggiunga le cellule e gli organi e causi eventuali danni biologici.

Oltre a tutto questo esistono poi i test del prodotto finito, quindi non del singolo ingrediente, ma del composto formato da vari ingredienti.


Che cosa è attualmente vietato nell'UE e da quando

Fino a non molti anni fa, praticamente tutti quest test venivano eseguiti su animali: si tratta di test invasivi, dolorosi, e che terminano con la morte dell'animale (che muore a causa del test o perché viene ucciso dopo il test). Gli animali usati erano soprattutto conigli e roditori.

Grazie a una battaglia durata decenni ed ancora in corso, oggi una parte di questi test non viene più eseguita su animali e, almeno in Europa, sono vigenti dei veri e propri divieti di test su animali relativamente alle varie categorie sopra citate. Vediamo quali sono i divieti in vigore.

Dal 2004 sono vietati i test su animali del prodotto finito (quindi il singolo shampoo, crema, trucco, ecc.).

Dal marzo 2009 sono stati vietati una cospicua serie di test su animali per gli ingredienti nel caso in cui l'ingrediente sia usato per la produzione di cosmetici. Il divieto prevede che non si possano usare animali per questi test all'interno dell'UE e non si possano vendere all'interno dell'UE dei cosmetici che usino ingredienti sottoposti a test su animali, anche se i test sono stati eseguiti fuori dell'UE (quindi divieto di test e divieto di vendita).

Rimangono esclusi dal divieto del 2009:
- come test di base: Tossicità ripetuta (compresa tossicità cronica), Tossicità riproduttiva o teratogenicità;
- come test specifici per cosmetici più farmaci: Tossicocinetica.

Dal marzo 2013 sono state vietate anche le tipologie di test che nel 2009 erano ancora ammesse, quindi oggi in Europa non possono essere venduti prodotti che contengono ingredienti sviluppati appositamente per il campo della cosmesi che siano stati testati su animali, in qualunque parte del mondo, dopo l'11 marzo 2013. Naturalmente non diventano fuorilegge gli ingredienti testati PRIMA di questa data, si possono ancora usare.


Tabella riassuntiva dei test:

Test di base: tossicità acuta e mutagenesi (1 e 2)
Vietato in campo cosmetico:
Disponibili metodi alternativi: Parziale
Test di base: tossicità ripetuta e tossicità riproduttiva (3 e 4)
Vietato in campo cosmetico:
Disponibili metodi alternativi: Parziale
Test specifici per cosmetici: irritazione e corrosione della pelle; fototossicità; fotoirritazione; assorbimento percutaneo (a-e)
Vietato in campo cosmetico:
Disponibili metodi alternativi: Sì, Completo
Test specifici per cosmetici: irritazione oculare (f)
Vietato in campo cosmetico:
Disponibili metodi alternativi: Parziale
Test specifici per cosmetici e farmaci: tossicocinetica
Vietato in campo cosmetico:
Disponibili metodi alternativi: Parziale


La spinta allo sviluppo di metodi alternativi in queste aree ancora non coperte è molto importante perché ogni nuovo metodo convalidato sarà valido anche per tutti gli altri settori, non solo quello cosmetico, quindi ogni nuova sostanza chimica che dovrà essere sottoposta ai test di base, userà i test alternativi sviluppati per gli ingredienti cosmetici.

Ma non solo: anche i test specifici per i farmaci, quelli di tossicocinetica, trarranno vantaggio dai nuovi metodi sviluppati per i cosmetici, aspetto estremamente importante per salvare animal.


I test su animali servono?

Per finire, qualche parola sull'utilità dei test su animali. Può lasciare perplessi il fatto che per valutare la sicurezza di una sostanza non esistano metodi alternativi senza animali. Cosa significa, dunque, che i test su animali servono? No, significa solo che ad oggi la legge prevede che i risultati di certi tipi di test debbano essere disponibili, e che finora tali test sono stati fatti su animali.

Ma questi test su animali non sono MAI stati sottoposti ad alcun meccanismo di convalida, come è invece obbligatorio per i metodi alternativi. Si fanno solo "per tradizione" e perché la legge lo prevede, non perché i dati che da essi risultano siano effettivamente sensati e utili.

Ma il processo di sostituzione è ormai avviato, e se anche serviranno ancora anni, almeno si vedono dei progressi man mano che il tempo passa.


C
he cosa non è stato ottenuto

Chiariti tutti i risvolti positivi del divieto, è necessario spiegare anche che cosa invece questa direttiva NON ha consentito di ottenere, per avere le idee chiare su come comportarci come consumatori.


I detersivi non sono inclusi

Dato che nella lista finora esistente di aziende cruelty-free sono sempre state elencate sia aziende che producono cosmetici sia quelle che producono detersivi (spesso la stessa azienda produce entrambi) si potrebbe essere tratti in inganno e pensare che il divieto valga anche per i detersivi. Ebbene, no, per i detersivi il divieto NON vale, quindi bisogna ancora fare riferimento alle aziende che hanno aderito allo Standard Internazionale cruelty-free.


Possiamo essere certi che gli ingredienti realizzati dopo il 2013 non verranno mai usati nei cosmetici venduti in UE?

Purtroppo no, e questo la Commissione l'ha dichiarato esplicitamente: è vero che esiste ora il divieto assoluto di test su animali per gli ingredienti, per tutti i test su animali, in ogni parte del mondo essi siano fatti, PERO' questo è vero solo se gli ingredienti sono creati appositamente per essere usati in un cosmetico. Se invece un ingrediente è realizzato per essere usato in un altro prodotto, non cosmetico, e quindi viene testato per quell'uso, lo stesso ingrediente può essere usato anche in un prodotto cosmetico, anche se testato dopo il marzo 2013, perché i test fatti erano fatti per altri scopi.

In sostanza, se viene creata una nuova sostanza da usarsi come additivo alimentare, o in una vernice, o in un detersivo o in un farmaco, ecc., questa, come sappiamo, può ancora essere testata su animali. Ebbene, quella stessa sostanza potrà comunque essere usata in un cosmetico, perché non è stata testata appositamente per i cosmetici, ma per altri scopi. Insomma, il divieto non copre questo specifico caso, purtroppo.


Cosa succede per le aziende che commercializzano in tutto il mondo?

Infine, vi è un altro aspetto: un'azienda che produce e vende in tutto il mondo, certamente non potrà testare su animali i nuovi ingredienti che sviluppa, se vuole vendere in Europa, ma potrà benissimo testarli su animali per la vendita in altre nazioni.

Per esempio, se una azienda decide di vendere in Cina, addirittura il prodotto finito sarà testato su animali.

Quindi, se come consumatori vogliamo evitare di sostenere queste aziende che comunque testano su animali, anche se per altri mercati, dobbiamo evitarle, e l'unico modo per farlo è scegliere per i nostri acquisti solo quelle che hanno aderito allo Standard cruelty-free.


Conclusione

L'entrata in vigore del divieto del marzo 2013 segna un grande passo avanti che salverà animali nel campo della cosmesi e, di conseguenza, anche in molti altri settori e in molte altre parti del mondo, dando anche un grosso supporto alla battaglia portata avanti fuori Europa (per ottenere gli stessi risultati) e nel campo degli altri tipi di test di tossicità.

Come consumatori, però, se vogliamo coi nostri acquisti evitare di sostenere in qualsiasi modo aziende che ancora useranno ingredienti testati dopo il marzo 2013, per i motivi indicati sopra non possiamo far altro che continuare a rivolgerci solo alle aziende che aderiscono allo Standard cruelty-free.


Per approfondimenti

Divieto test cosmetici su animali: cosa è stato ottenuto e cosa no:
http://www.agireora.org/info/news_dett.php?id=1360
marzo2013

Ultime novità sul divieto per i test cosmetici:
http://www.agireora.org/info/news_dett.php?id=1198
settembre2011.


0. Introduzione
1. Cosa viene definito prodotto cosmetico e cosa impone la legge
2. Lo Standard internazionale "Non testato su animali" e le etichette
3. Le ditte "cruelty-free": quali sono e dove trovare i loro prodotti
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